Cattura la luna di Miggi Calise è un’opera monumentale. Racchiude almeno dieci libri in uno. Non è solo un memoir familiare: è anche un trattato di filosofia, di psicologia, di storia e di politica. Infine — buon ultimo — è un’antologia, perché è scritto molto bene.
La lettura richiede tempo, attenzione e silenzio. Un professore di lettere potrebbe farlo adottare in un liceo come libro di testo. L’opera è arricchita dai contributi di altri autori — come Giuseppe Castiglione, Mavi Marzo, Gigi Manzi, Emma Pellegrini Orsi e Gemma Calise — oltre a quelli di autori internazionali e storici come Lamartine e Montale. Vi compaiono perfino testi di canzoni, elementi di storia e di antropologia locale.
Poi c’è lo stupore, o meglio l’ammirazione, per una donna di 83 anni con una memoria e una lucidità eccezionali. È come se questa donna avesse atteso ottant’anni per ricevere il complimento al quale aspirava da una vita: non sono solo bella, smettetela di dire che eravate tutti innamorati di me; voglio essere amata perché sono brava, ho studiato con impegno e ho lavorato bene.
Miggi, in quello che lei chiama un “pellegrinaggio”, racconta non solo se stessa, ma un’intera epoca lunga ottant’anni, popolata da personaggi e protagonisti noti e meno noti. E lancia un messaggio forte ai giovani: catturate la luna. È possibile. Fatelo. È straordinariamente bello.
Non riusciamo a presentarlo per Natale. Lo presenteremo nel 2026 a Villa Arbusto, a Lacco Ameno, insieme all’opera dell’editore Franco Di Mauro.
G.M.
