Ischia News ed Eventi - La giunta regionale della campania, individua le aree non balneabili per la stagione 2010

La giunta regionale della campania, individua le aree non balneabili per la stagione 2010

Litorale della Fundera

Ambiente
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Pubblicato il provvedimento della Giunta regionale che individua le aree idonee alla balneazione per l’inizio della possima stagione balneare. Sul Burc n. 10 del primo febbraio sono disponibili l’elenco, e la cartografia, dei tratti di costa che i Comuni dovranno vietare ai bagnanti. L'elenco è il risultato del monitoraggio Arpac condotto durante la scorsa stagione balneare. Due i tipi di siti interdetti: le aree off-limits per inquinamento, in Campania, messe insieme totalizzano più di 82 chilometri (dato sostanzialmente stazionario rispetto all’anno scorso); poi ci sono le aree decretate “non idonee” ai bagnanti per motivi diversi dall’inquinamento, in genere occupate da porti e strutture militari.

I tratti non idonei per inquinamento, a loro volta, si divono in due categorie: ci sono le aree “storicamente” non idonee (articolo 7 del dpr 470/82), e le aree temporaneamente non idonee (articolo 6). I siti costieri possono essere inseriti nell’una o nell’altra categoria, a seconda dei valori riscontrati dalle analisi, soprattutto in base alla frequenza e alla persistenza dei risultati sfavorevoli. Tra i tratti di costa temporaneamente non idonei, quest’anno sono inclusi piccoli tratti della costiera sorrentina, e un breve tratto di lungomare della città di Napoli, a Santa Lucia. Questi tratti potranno essere riammessi alla balneazione se, a partire da aprile, quando riprenderà il monitoraggio Arpac, le nuove analisi riscontreranno risultati favorevoli. Notizie positive da Ischia, dove le località Spiaggia degli inglesi e Spiaggia San Pietro, temporaneamente dichiarate non idonee l’anno scorso, vengono di nuovo incluse tra i tratti di costa idonei alla balneazione, unico neo per l'isola è il litorale della Fundera, ancora interdetto alla balneazione.
Tra i tratti di costa storicamente interdetti per inquinamento, sono confermate ampie porzioni del litorale domizio e del litorale vesuviano. Questi tratti tradizionalmente inquinati, secondo la normativa nazionale, possono essere dichiarati nuovamente idonei solo se le analisi evidenziano risultati favorevoli, e se allo stesso tempo gli enti competenti adottano misure di risanamento volte a rimuovere le cause dell’inquinamento. È quello che è successo a Cellole, in provincia di Caserta, dove vengono “riabilitati” due tratti di costa a Baia Domizia. Qui, prende atto l’esecutivo regionale, è stato realizzato un nuovo collettore fognario, è stato ampliato un impianto di depurazione, sono stati completati due sistemi fognari comunali, e sono stati puliti i canali gestiti dal consorzio di bonifica.
Come è noto, è Arpac a effettuare il monitoraggio delle acque destinate alla balneazione: per effettuare i prelievi, l’agenzia dispone di una flotta di sette imbarcazioni, tra cui il battello oceanografico Helios. I campioni prelevati vengono poi analizzati nei laboratori dell’agenzia. Con 367 punti di campionamento dispiegati lungo quasi 500 chilometri di costa, più di 4mila campionamenti all’anno per i 60 comuni costieri della regione, e un totale di oltre 30mila determinazioni analitiche all’anno, la Campania è una delle regioni più controllate in Italia per l’idoneità alla balneazione.