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Un piano economico “attuativo” per l’integrazione di Casamicciola e Lacco Ameno: un meccanico per un motore acceso

Attualità
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“Il meccanico e il motore acceso”: questo era il titolo del mio editoriale pubblicato nel n. 1/2023 della rivista Il Continente, che aveva in copertina il titolo “Ischia, dopo l’uragano”.
È stato l’ultimo numero della rivista, che non ha avuto seguito.

Il messaggio che si voleva lanciare era ed è ancora attuale: un grido forte in un sistema economico e sociale segnato da un esasperato individualismo e da intollerabili disuguaglianze.
L’“uragano” che si è abbattuto su Casamicciola negli ultimi quindici anni non ha precedenti nella storia recente dell’isola d’Ischia: due alluvioni e un terremoto, in un’epoca in cui si parlava di “economia matura”, con 40.000 posti letto, 3.000 imprese e almeno 6.000 lavoratori stagionali nei settori turismo, commercio e servizi.

Tre eventi calamitosi hanno messo a nudo l’inadeguatezza del modello istituzionale basato su sei Comuni, e l’inefficienza di una pubblica amministrazione frammentata in decine di “competenze rispettive”. Il tutto aggravato da una classe dirigente locale senza più le pulsioni ideali che avevano animato la ricostruzione postbellica e la nascita del turismo moderno.

Mantenere il motore acceso di uno sviluppo economico così esteso, ma così profondamente colpito, è un'impresa titanica.
Credo che albergatori e commercianti di Casamicciola – l’area più devastata – abbiano fatto e stiano facendo salti mortali per mantenere vive le loro attività e sopravvivere all'uragano.


La ricostruzione: tra tempi lunghi e ostacoli strutturali

La ricostruzione ha inevitabilmente tempi lunghi. Ma bisogna dare atto al Commissario Giovanni Legnini di aver attivato tutti gli strumenti, pur farraginosi, del sistema ricostruttivo.
Una ricostruzione che si è rivelata ben più complessa del previsto.
Probabilmente è rimasto sorpreso lo stesso Legnini nello scoprire che, per garantire sicurezza ambientale a un territorio devastato da 70 anni di espansione senza regole, non si trovano “strade”, ma solo vicoli stretti e tortuosi.

Credo che Legnini abbia impostato una ricostruzione che è anche una riqualificazione urbana e una riconversione economica. Un'opera che richiederà almeno 20 anni, e che esigerebbe la creazione di un ente di diritto pubblico, come fu l’EVI tra il 1952 e il 1972.

Sono stati messi in atto numerosi provvedimenti, con copertura finanziaria pubblica – alcuni anche discutibili – che avranno comunque bisogno di tempo per diventare realtà.
Nel contesto odierno dell’economia digitale, per “tempo lungo” si intendono 5 anni, o al massimo 5 mesi, non 50 anni o 5 secoli. Viviamo in un mondo provvisorio, che si regge sul filo del rasoio.


La proposta: una STU tra Casamicciola e Lacco Ameno

Oggi è indispensabile costituire una Società di Trasformazione Urbana (STU), prevista dall’art. 120 del Testo Unico degli Enti Locali, tra Casamicciola e Lacco Ameno.
Un’iniziativa per l’integrazione economica e sociale, capace di far rivivere strutture chiuse – come l’Elma Hotel – e di rimettere in moto le microimprese di piazza dei Bagni al Gurgitello.

Strutture come l’Hotel Terme Manzi non possono restare cattedrali nel deserto. Serve una STU con il coinvolgimento di Invitalia, e serve un piano economico attuativo, non un libro dei sogni.

Un piano attuativo è ciò che da anni invoca con il suo meritorio impegno civico l’ing. Giuseppe Conte, ex sindaco di Casamicciola. Non è – come invece sembra il “Piano della Ricostruzione” scritto da 35 autori per conto dell’assessore regionale all’Urbanistica, arch. Bruno Discepolo – un documento visionario che immagina un “Giardino dell’Eden” realizzato in 35 anni, quando tutti saremo morti.


Un piano parziale, breve, concreto

Il piano attuativo deve essere parziale, breve, immediato. Deve puntare al recupero edilizio in sicurezza ambientale, senza spegnere il motore della vita economica e sociale.

Un passo importante è stato compiuto con il trasferimento della piena proprietà del complesso del Pio Monte della Misericordia. Scriverlo, dopo 43 anni, è una soddisfazione.
Meglio tardi che mai.


G. M.
Casamicciola, 19 settembre 2025
Il Continente